
di Elisa Orlandotti
“L’Amministrazione comunale – spiega Chiara Bisconti, assessora al benessere del Comune di Milano che si occupa anche di tutela degli animali – promuove con convinzione la campagna Il fumo uccide anche loro perché siamo convinti che la civiltà di una città si misuri dalla salute e dal rispetto di tutti gli esseri senzienti. Sbaglia chi pensa che ci siano ‘cose più importanti cui pensare’. Nei diritti non ci sono classifiche o graduatorie”.
Ed ecco quindi che, assieme alle nuove regole nazionali scattate ai primi di febbraio volte a proteggere gli esseri umani dalla nocività delle sigarette, il Comune di Milano, assieme alla Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani e all’associazione Alcase per la lotta contro il tumore al polmone, mette in campo ulteriori forze per limitare i danni dovuti al fumo, centrandole stavolta sulla salute dei nostri amici a quattro zampe.
Quali problemi?
Per gli animali, in particolare, risultano deleteri – fino a essere letali – l’inalazione indiretta e i depositi tossici; di questi ultimi si impregnano l’ambiente chiuso, nel quale i piccoli trascorrono gran parte della loro vita, e il pelo stesso, che i cuccioli curano ingerendo le sostanze tossiche. A metterli in forte pericolo sono anche i mozziconi buttati in terra, che loro ingurgitano, assumendo così direttamente la nicotina. La conseguenza è che cani, gatti, conigli, cavie e furetti domestici sono più a rischio di noi, esposti a causa delle nostre pessime abitudini a cancro (naso, polmoni, cavo orale), a patologie respiratorie, dermatiti, allergie, malattie gastrointestinali e scompensi cardiaci.
Come diminuire il pericolo? Laura Torriani, vicepresidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Milano e ideatrice del progetto, afferma che bastano alcune attenzioni per diminuire il pericolo: “fumare non più di mezzo pacchetto, farlo all’aperto, svuotare i portacenere, buttare le cicche negli appositi cestini “[…] “possono certamente ridurre alcuni dei rischi inutili che si fanno correre ai propri famigliari per ignoranza delle problematiche, anche se la buona salute dipende da centinaia di piccoli fattori e precauzioni e non solo dalle regole relative all’utilizzo delle sigarette in modo ‘minimamente invasivo’. Certo è che la modifica di consuetudini e dipendenze non è mai un fatto così facile o immediato, né si può presumere che basti un singolo allarme per stravolgere un ‘vizio’ dannoso”.
Il progetto
Non sono quantificabili le malattie correlate alla sigaretta che i veterinari osservano nel quotidiano: “Negli animali, in presenza di patologie respiratorie di una certa gravità e cronicità – continua la dottoressa Torriani – i medici generalmente pongono la domanda sul fumo casalingo e chiedono di modificare almeno alcune abitudini, ma serve fare di più. Di qui il progetto che vuole approfondire queste tematiche importanti. Dall’inizio della diffusione delle informative è passato poco tempo, però le richieste di persone preoccupate ci sono state. Confidiamo che in futuro la consapevolezza si diffonda e che alla lunga si ottenga un effetto, anche se solo parziale. Ma meglio un risultato piccolo che nessun risultato”.
“Pieghevoli e volantini – chiude l’assessora Bisconti – sono in distribuzione in tutti gli studi veterinari della città che si sono impegnati a proseguire nel tempo questa campagna, anche una volta esaurito il materiale cartaceo. E noi con loro. È la prima iniziativa di questo tipo, per quanto ne abbia notizia, in Italia. Ancora una volta Milano si pone all’avanguardia nell’attenzione al benessere dei cittadini, anche quelli a quattro zampe: nella nostra città la popolazione ufficiale dei cani è di circa ottantamila, mentre tredicimila sono i gatti censiti, ma parliamo di numeri in netto difetto. È facile stimare in diverse migliaia cani e gatti potenzialmente sottoposti a fumo passivo. Speriamo che tutto questo convinca almeno qualcuno a fumare sul balcone o sul terrazzo”.
Sigarette, cosa respiriamo e facciamo respirare?
Catrame, composti organici volatili (VOC, tra cui il cancerogeno benzene), idrocarburi policiclici aromatici (IPA, comprendenti i cancerogeni benzopireni), particolato o polveri sottili (principalmente il particolato carbonioso), nicotina (neurotossica), monossido di carbonio, sostanze irritanti come le aldeidi (acroleina, acetaldeide), acidi organici carbossilici (acido formico) e fenoli (fenolo, cresoli), ammine e ammoniaca, idrocarburi non aromatici di varie tipologie (principalmente alcani C12-C15). Basta sigarette, facciamolo anche per loro!
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