Sono gli scarti del mais viola a essere i protagonisti di un nuovo sistema virtuoso di bioeconomia circolare: dalla parte interna della pannocchia, quella spugnosa e solitamente buttata, si possono ricavare antocianine, da cui prendere pigmenti utili in ambito tessile, farmaceutico e veterinario, per la produzione, ad esempio, di coloranti naturali e integratori alimentari.
Le colorazioni che si possono ottenere dagli antociani tramite il ciclo estrattivo mediante l’uso di solventi green sono quelle del rosso, blu, viola e porpora.
Il mais viola
Lo studio è coordinato dal professor Roberto Pilu, docente di Miglioramento Genetico delle piante, e dal professor Fabrizio Adani, docente di Biomass and Waste Recycling Promoting the Circular Economy del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali e del Gruppo Ricicla ed è pubblicato sulla rivista ACS – Sustainable Chemistry & Engineering.
La ricerca ha come oggetto una determinata cultivar, un ibrido selezionato di mais pigmentato, coltivato presso l’Azienda Agraria Didattico-Sperimentale dell’Università degli Studi di Milano Angelo Menozzi di Landriano (Pv). A dare il pigmento caratteristico alla cultivar sono gli antociani, molecole coloranti, antiossidanti e anti-infiammatorie, ma anche composti antibatterici naturali, che si trovano per il 55% nella granella e per il 45% nella parte interna della pannocchia, il tutolo appunto, che, oltre a non essere commestibile, è di difficile biodegradazione a causa del basso contenuto di acqua e della natura lignocellulosica dei suoi costituenti.
Queste stesse caratteristiche però rendono il materiale stabile nel tempo, rendendo possibile l’estrazione degli antociani in qualsiasi momento dell’anno, trasformando questa parte della pannocchia viola una risorsa di valore e non un rifiuto agrario.
Dopo l’estrazione degli antociani?
Una volta estratti dagli scarti del masi viola gli antociani – e sottolineamo che questa avviene tramite solventi green – per produrre tinte naturali e sostanze nutraceutiche, il residuo è proposto come lettiera per animali domestici, a sua volta trasformabile in compost, biogas e fertilizzanti, chiudendo così il ciclo con zero rifiuti.