di Elisa Orlandotti
” Non era nemmeno ancora mio, ma io ero già sua e votata al suo benessere”
C’è una specie animale che popola le nostre case, a dire il vero non è molto diffusa, forse perché complessa da accudire, ma a detta di Patrizia Puccetti, coordinatrice dell’Ufficio Adozioni Centrale e della redazione di Furettomania Informa, è scelta da diversi vegani come compagna di vita. E proprio Patrizia ci porta a conoscere queste creature dolcissime ed estremamente vivaci. Per chi non l’avesse ancora capito parliamo di furetti, mammiferi carnivori – eh sì, purtroppo avete letto bene! E sappiate che non c’è modo di veganizzarli – appartenenti alla famiglia dei mustelidi. Di lunghezza dai quaranta centimetri della femmina ai sessanta del maschio, possono pesare dai cinquecento grammi di una femmina piccina ai due chili e mezzo di un maschio robusto. Hanno un’aspettativa di vita che tocca gli otto anni, ma con molti ‘se’: se riusciamo a impedire che si mettano in pericolo e se li curiamo a dovere, includendo l’alimentazione corretta e le grandi quantità di giochi dei quali hanno bisogno. Una cosa però è sicura: ci ripagheranno con la loro simpatia!
Cosa hai provato la prima volta che un furetto ti si è addormentato in braccio?
Ho percepito la fiducia che mi stava concedendo mentre si accucciava facendosi posto nelle mie emozioni. E un enorme senso di responsabilità e gratitudine per come mi si stava donando quella minuscola e buffa creatura che avrebbe per sempre cambiato la mia vita. Non era nemmeno ancora mio, ma io ero già sua e votata al suo benessere. Sono passati vent’anni ma è in nome di quel momento che ho continuato fino a oggi a dedicarmi ai furetti perché ogni suo “cugino” non abbia meno attenzioni di quante ne ha potute avere lui.
Sul vostro sito ho letto che il furetto potrebbe “sfurettare”?
I furetti discendono dalle puzzole e hanno quindi sviluppato l’utilizzo delle ghiandole perianali. Il furetto “sfuretta” (o “sghiandola”) come manifestazione di stress e di eccitazione, ma può accadere anche quando è estremamente rilassato come durante le coccole. Il tanfo è notevole ma non offensivo; è sgradevole, ma passa in pochi minuti e non comporta altro.
Teoricamente il furetto è un animale notturno: rischiamo di avere ritmi di vita opposti e incontrarci difficilmente?
Affatto, si tratta di un’attitudine che è molto più spiccata nei mustelidi selvatici. I furetti hanno cicli di veglia-sonno alternati nell’arco delle ventiquattro ore, ma con grande prevalenza di durata di quelli del sonno, e tendono a essere molto abitudinari, quindi a essere attivi e voler interagire nelle ore in cui siamo in casa e gli dedichiamo tempo, mentre si ritirano in cuccia quando restano soli o senza stimoli.
È complesso mettere in sicurezza il proprio appartamento in vista dell’arrivo di un furetto? Quali sono per lui i pericoli maggiori?
Abbastanza, servono molta dedizione, consapevolezza, costanza, altrimenti si paga con la loro vita e non è qualcosa di cui ci si possa perdonare. Bisogna proteggerli per tutta la loro esistenza, non hanno alcuna capacità di tenersi al sicuro da soli. Una finestra aperta è una sfida a saltar fuori, con le gravi conseguenze immaginabili. E poi lavatrici e lavastoviglie in cui si intrufolano, porte che sbattono chiudendoli dentro, oggetti gommosi che tendono a ingerire e tanti altri possibili rischi.
Si riesce a educarli?
L’indole caparbia non ne fa dei bravi soldatini. Ma si può, anzi si deve, affinché la relazione sia ricca e appagante; bisogna instaurare un rapporto di fiducia e complicità e farne conseguire dinamiche positive. I furetti sanno perfettamente cosa non devono fare, ma non soffrono affatto di sensi di colpa e, se non trovano impedimenti materiali, nulla li frenerà. I training più importanti riguardano l’uso della lettiera e, per alcuni soggetti non socializzati, i morsi: sono sfide ardue che non tutti sanno affrontare.
Perché vietare l’asportazione delle ghiandole perianali?
È una pratica obsoleta, inutile, invasiva, potenzialmente dannosa. In passato si asportavano attribuendogli il cattivo odore, ma il loro uso è saltuario e soggettivo. Responsabile dell’odore impregnante è invece la condizione ormonale attiva. Ma senza essere invasivi con una rischiosa castrazione chirurgica, è doveroso usare, soprattutto per i maschi, un impianto sottocutaneo per far regredire il calore, vero responsabile di odore e marcatura del territorio, oltre che in molti casi dell’aggressività e dell’attitudine alle fughe.
È difficile trovare un buon veterinario per furetti?
Di norma vengono affidati a veterinari definiti esoticisti anche se il furetto non è esotico, ma, essendo un animale poco diffuso, in molti casi anche questo tipo di medico ne visiterà un numero esiguo, a discapito dell’esperienza, fondamentale nel curare queste creature molto complesse e cagionevoli. Esistono invece professionisti molto preparati ed esperti, a cui consigliamo sempre di rivolgersi. Per contro sconsigliamo di prendere furetti se si vive in zone del tutto scoperte o, quando sarà necessario, ci si troverà a non poterli curarli adeguatamente.
Leggendo il vostro regolamento per le adozioni sembra che le norme siano molto stringenti. È così di fatto? E come sono gli adottanti?
Il regolamento è anche un primo filtro per mettere in chiaro che si va a intraprendere insieme un percorso senza spiragli per chi cerca un furetto per capriccio o moda. Come tutte le regole a tutela, sono superflue per chi è corretto, chi invece ne è insofferente e non ne condivide il senso probabilmente non è pronto a impegnarsi con noi e con i furetti! Ovvio che ogni caso si valuta e su alcuni aspetti si trovano compromessi, a patto sempre che questo non pregiudichi il benessere dell’animale.
Ci sono adottanti che sono una garanzia come le nostre Crazy Ferret Lady, sempre pronte a mettersi in gioco con casi difficili; altri ci deludono e nonostante tutto il lavoro di preparazione si arrendono al primo ostacolo; altri diventano parte del nostro staff e contribuiscono sul campo; di altri ancora abbiamo notizie magari solo annualmente o quando ci sono novità.
Per quali motivi vengono abbandonati i furetti che entrano poi nella rete della vostra associazione?
I principali riguardano l’aver preso il furetto senza preparazione e senza consapevolezza, col risultato di non saperlo gestire. Se ci sono margini cerchiamo di dare supporto, ma raramente chi ha fatto una scelta senza riflettere o mettendosi in mano ad allevatori improvvisati ha le caratteristiche per potersi dedicare come necessario a un animale complesso. Spesso i cambi di vita (nuovo lavoro, nuovo partner, arrivo di figli) destabilizzano i nuclei famigliari e i primi a diventare gli ultimi sono gli animali domestici.
Come si svolge il percorso per l’adozione all’interno della vostra associazione? Quali sono le tempistiche anche per la lista d’attesa?
Dopo aver compilato il form di richiesta sul nostro sito, si viene affidati a un responsabile che darà supporto e si occuperà di formazione in modo personalizzato. Quando i presupposti saranno idonei, si è pronti a procedere; tutto avviene con tempistiche estremamente variabili, dobbiamo instaurare una fiducia reciproca e valutare se chi vuole adottare ha realmente caratteristiche compatibili con la gestione di un furetto e quale esemplare sia il più adatto. Può bastare un giorno o richiedere sei mesi, non c’è una regola fissa.
Abbiamo notato gli alert che avete messo nero su bianco nei confronti degli allevatori, che per profitto non guardano alla salute degli animali: accade di frequente? Noi di FVmagazine siamo contro gli allevamenti: non dovrebbe esserci commercio sulla pelle di esseri senzienti e ci piace che voi abbiate scelto di educare all’adozione responsabile.
Per nostra esperienza gli allevatori attenti a tutti gli aspetti di salvaguardia ed etica sono mosche bianche; anche quando rispettano i canoni ci sarebbe da dire sui riproduttori dati via quando non più utili, sul pasticciare con la genetica, incentivare l’estetica e le mode, per avere “il furetto figo” a discapito delle naturali colorazioni ancestrali che sovente vengono bistrattate; le criticità sono davvero molte. Quando si tratta poi di scucciolatori, quelli che vendono del tutto senza tutele, abbiamo la peggiore opzione e sono quelli a cui in larga parte dobbiamo le situazioni a cui bisogna porre rimedio.
Raccontaci tre motivi per adottare un furetto…
Perché non meritano, come nessun animale, di venire abbandonati: adottarli, rimediando al torto subìto, salva noi stessi ancor prima che loro. Perché fino a quando ci saranno furetti senza una famiglia non ci si dovrebbe dichiarare amanti della specie per poi girarsi dall’altra parte e andarseli a comprare, incentivando il commercio, solo per averli cuccioli o esemplari di un colore particolare (fermo restando che anche in adozione, aspettando, arrivano furetti di ogni tipo). Per l’allegria che portano nelle nostre vite.
… e tre per non farlo.
La gestione è impegnativa e se non si è inclini al rigore è meglio scegliere animali più indipendenti. Se si viaggia spesso si possono trovare difficoltà ad affidarli ogni volta a qualcuno che li sappia accudire.
Un’adozione è una promessa per sempre, sarebbe ulteriormente immorale la ripetizione del trauma: se non si è più che consapevoli della solidità in prospettiva di potersene prendere cura, qualunque imprevisto subentri, un’adozione non è una buona idea.
Abbiamo visto che saltuariamente organizzate raduni, cosa accade durante questi eventi?
A quelli organizzati da noi partecipano staff, soci, appassionati o semplici curiosi. Durante le giornate possono esserci giochi per furetti, mercatini di gadget per raccogliere fondi, seminari con veterinari specializzati, colloqui conoscitivi con chi è interessato alle adozioni, mostre fotografiche e così via. Poi ci sono eventi in cui siamo solo ospiti, come le fiere, alle quali partecipiamo sempre e solo se non è prevista vendita di animali e lo scopo di quelle giornate è fare informazione.
Ho letto anche di concorsi di bellezza. Come si svolgono?
Non bisogna pensare a competizioni volte all’esaltazione della pura estetica, da noi lo spirito è goliardico, infatti abbiamo categorie come i Belli Inside, per furetti “infeltriti”, insomma c’è spazio per tutti, è un gioco e una scusa per stare insieme, ma non è nemmeno da considerarsi del tutto frivolo. Infatti in giuria sono spesso presenti veterinari specializzati e i giudici sono preparati a sottolineare dettagli che potrebbero mettere in risalto potenziali disturbi da controllare.
C’è qualche vuoto di legge/carenza culturale che riguarda questo animale che secondo voi sarebbe urgente colmare?
L’obbligatorietà del microchip, che non dovrebbe essere una scelta personale ma una tutela di base imposta. Non sono merce e non sono figli di nessuno, devono avere uno status giuridico che gli dia diritti e conseguenti doveri. Sono animali esclusivamente domestici, non esistono in natura e non di rado ne dobbiamo recuperare morenti nei boschi, perché qualche sconsiderato pensa ancora che quello sia il loro posto.
“I furetti – avverte Patrizia Puccetti, coordinatrice dell’Ufficio Adozioni Centrale e della redazione di Furettomania Informa – non sono riempitivi inerti di carenze esistenziali, sfizi usa e getta o status symbol. Amano giocare e ricevere le coccole, si legano e dipendono da noi, sono curiosi, hanno paura, fame, sete, emozioni e bisogni che devono essere rispettati. Se non si è in grado di mettersi in gioco con queste esigenze, è il caso di trovarsi altri interessi e lasciare in pace gli animali”. E noi vogliamo specificare che questo vale per i furetti come per i cani, i gatti e gli esseri senzienti tutti.
“Sono mammiferi intelligenti ed emotivi e dunque ognuno ha il suo carattere e le sue peculiarità. Si va dal furetto mite, ubbidiente, tranquillo e coccolone al ‘tamarro’ delinquente, incontenibile e distruttore! In linea di massima però direi che sono giocherelloni, testardi, curiosi, avventati e teneri”.
Le informazioni che riguardano il mondo furetto sono davvero tantissime e toccano molti aspetti, dall’alimentazione all’importanza dell’Anagrafe fondata da Furettomania; il nostro consiglio per gli interessati è di leggere accuratamente quanto riportato nel sito www.furettomania.it
Intervista da Archivio FVM settembre 2020.
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