Sorridete, perché ora vi sembra così vero che qui, alle Hawaii, sopra quell’arcobaleno i sogni che hai osato sognare davvero diventano realtà”
di Francesca Bresciani
Foto di Tommaso Cazzaniga
Palme rigogliose, relax su soffici spiagge dorate, snorkeling in acque cristalline, il comfort americano, l’avventura delle isole sperdute, leggende tramandate da tempi immemorabili, tramonti dipinti di romanticismo, notti mistiche dove terra e cielo si fondono, arcobaleni che, come ponti, vi portano al di là dei vostri sogni più arditi. Ecco perché avete rotto il porcellino e vi siete regalati un viaggio alle Hawaii.
Quando atterrate a Honolulu, dopo due scali, diciotto ore di volo e cinque film, tirate fuori un foglietto stropicciato con il nome dell’hotel, e, investiti dall’aria umida e profumata dell’oceano, lasciate che il taxi vi porti nel vostro albergo, a Waikiki, sulla costa sud dell’isola di O’ahu. Dopo un piccolo letargo, vi alzate all’alba (effetto jet lag) e vi dirigete verso Waikiki Beach, tra boutique lussuose, hotel e ristoranti strabilianti con acquari giganti (dove nuotano vere sirene), donne che fanno jogging indossando lampadari di brillanti e uomini che trattano affari in shorts a fiori mentre bevono il caffè di Starbucks. Vi godete la spiaggia per poche ore, ipnotizzati dalle onde dorate disegnate dai raggi del mattino sull’oceano, tra i surfisti che si preparano per domare i flutti come novelli Nettuno.
Le Hawaii sono un arcipelago costituito da otto isole. Esclusa Ni’ihau, che è proprietà privata e proibita, ne restano sette tra cui scegliere, ognuna in grado di farvi desiderare di trasferirvici per sempre. Il vostro itinerario comincia tra sabbie e vulcani, ma continuerà tra le stelle, nell’isola di Hawai’i, chiamata anche Big Island, e in quella di Maui.
Big Island
Il piccolo aereo di Hawaiian Airlines atterra a Hilo, su Big Island, nel pomeriggio. Accolti da soavi “aloha” e inebrianti lei, le famose ghirlande di fiori tropicali, noleggiate un’auto e vi recate in uno degli alberghi che sorgono su Banyan Drive, il viale dei mastodontici baniani. Dire che un baniano è un grosso albero è come affermare che un leone è un grosso gatto. Il Ficus benghalensis, infatti, è il Taj Mahal della botanica, una vera architettura di legno la cui chioma benevola ospita uccelli rossi come ribes e alla cui ombra i nativi intrecciano sogno e realtà.
Fate la spesa nel mercato locale, riempiendo la borsa di frutta mai vista prima, come il dolcissimo rambutan, simile al litchi, o la guava, dalle miracolose proprietà. Hilo è una piccola città, ma anche una filosofia di vita, ribadita dagli onnipresenti cartelli che invitano a comprare cibo locale e biologico e proclamano la lotta contro i prodotti GMO.
Nelle vie si susseguono negozi di dipinti, fotografie di lava incandescente, artigianato e ukulele. Vi fermate a guardare un commesso con i capelli da Raperonzolo che incarta una lampada di sale come una reliquia, quando la città si riempie di un suono acuto, continuo, concitato. Sono le minuscole rane coqui, arrivate clandestine a Big Island da Porto Rico e divenute l’incubo degli isolani, assillati dal fastidioso “co-qui!” notturno. A voi stanno simpatiche, e poi, pensate, sono sempre meglio del rumore del traffico.
Volcanoes National Park
Il giorno successivo si colora di avventura. Il Volcanoes National Park vanta ben due vulcani attivi: il Mauna Loa, il vulcano attivo più grande del pianeta, e il Kilauea, uno tra i più attivi del globo. Percorrete i diciotto chilometri del Crater Rim Drive, che unisce le attrazioni del parco.
Raccogliete informazioni dai gentili ranger nel Kilauea Visitor Center; vi tappate il naso davanti alle solfatare iniettate di giallo e verde fosforescente; immortalate le scenografiche sorgenti idrotermali e gli sfiati di vapore; spalancate gli occhi davanti alla colonna di fumo che sale dallo Halema’uma’u, il cratere nel cratere del Kilauea, verso il cielo carico di catastrofica tensione; scendete a piedi lungo una scala di pietra e vi inoltrate nel condotto magmatico nascosto nella foresta umida, ascoltando il suono delle gocce d’acqua che cadono nelle pozzanghere incastonate nella lava indurita; sbucate nella foresta di Kauai, da cui potrebbe uscire un T-Rex in qualsiasi momento (e infatti hanno girato qui Jurassic Park). Ovunque, la lava nera ricopre le pendici del vulcano, creando una superficie surreale, un liscio mare color ematite, che il sole a picco accende di bagliori di mondi misteriosi e agita con l’illusione di onde tondeggianti.
Volcano
Dove la lava scura si getta minacciosa nell’oceano, vi fermate e percepite l’aura apocalittica della natura distruttrice. Seguite il navigatore fino al paesino di Volcano, dove avete affittato un piccolo chalet in legno immerso tra felci mutanti e sugi più simili ad animali fantastici che ad alberi. Riposate avvolti nel grembo primordiale di madre natura, circondati dallo zoo botanico che prende vita nel silenzio interrotto solo dal tonfo di qualche cocco. Quando il buio scende sulla foresta, tornate al parco per lo spettacolo danzante della dea Pele, la dea hawaiana della luce e del fuoco che abita nella caldera del Kilauea. La fitta oscurità è illuminata dai bagliori vermigli della lava che ribolle nel cratere, il magma scorre come il sangue di una creatura mitologica emanando una luminescenza sovrannaturale, che non potete descrivere ma solo intuire.
Decidete di prenotare un tour delle colate laviche a Puna, anche se la lava è imprevedibile e non sempre si può accedere ai punti dove la dea del fuoco sputa le sue fiamme vive nell’oceano.
Big Island è come un enorme yin e yang, dove lo yin – piovoso, femminile, oscuro – è la sua parte orientale, mentre lo yang – maschile, solare – è a occidente, proprio dove state andando voi ora, provati dalla pioggerella costante dei vulcani e dall’atmosfera da fine del mondo.
Kahalu’u Beach Park
Finalmente siete in spiaggia, al Kahalu’u Beach Park, a pochi chilometri da Kailua-Kona. Indossate maschera e boccaglio e nuotate tra pesci pagliaccio, chirurgo, pappagallo, balestra, aguglie e idoli moreschi che sfilano tra le rocce incuranti della vostra presenza. Vi spostate rapidamente nell’acqua per evitare un frontale con una tartaruga marina, quando vi accorgete che la baia ne è piena. Estasiati, tornate a riva cercando di non bloccare il traffico marino in quella che sembra la sua ora di punta.
Kona
Arrivati a Kona, vi aggirate fra le tranquille vie della cittadina in infradito e shorts, alla ricerca di un ristorante. Un indiano sull’oceano fa al caso vostro. Mentre aspettate il curry di melanzane, delle turiste attempate cominciano la lezione di hula, la tradizionale danza hawaiana: i fianchi ondeggiano con la placidità del mare calmo, le mani inseguono i ritmi languidi dell’ukulele, i gonnellini di paglia ritmano l’armonia dei corpi divenuti per magia opere d’arte. Al suono di antiche melodie hawaiane, la notte fa calare il sipario stellato su un altro giorno spettacolare.
Al risveglio, vi aspettano spiagge da standing ovation: Hapuna Beach, Makalawena Beach e altre dove farete il bagno solo se non vedrete la bandiera rossa (e se vorrete sfidare i cartelli sul pericolo onde e squali). Ma il viaggio continua in altre dimensioni, oltre gli arcobaleni che hanno accompagnato il vostro viaggio da quando siete atterrati.
Mauna Kea
Avete appuntamento con il firmamento sulla cima più alta dell’arcipelago, il Mauna Kea. Lungo la strada, prendete la deviazione per ammirare la Waipi’o Valley, un mondo perduto che l’oceano ha modellato con lo scalpello schiumoso delle onde, dove cascate argentee regnano su popoli di alberi parlanti. Seguite la Hamakua Coast, oltrepassando spiagge ebano e coltivazioni di taro fino alle Akaka Falls, veli candidi che scivolano in una pozza verde smeraldo: l’Eden a portata di mano. Prima del tramonto, raggiungete il Mauna Kea Visitor Center, in tempo per vedere il documentario di presentazione della stazione. Il Mauna Kea non è solo uno dei luoghi più sacri delle Hawaii, ma anche il posto con la maggior concentrazione di telescopi al mondo. Vi arrampicate su una collinetta e contemplate la cerimonia del sole che scivola nel mare di nuvole, lanciando dardi dorati e facendo arrossire i nembi. Si gela, eppure mentre osservate la superficie lunare dai telescopi non sentite il freddo, ma solo l’emozione. Il satellite latteo non è mai stato così vicino e familiare.
Maui
Ora siete pronti per Maui: il mattino dopo atterrate a Kahului, nel nord dell’isola. Noleggiate una jeep e fate una sosta a Pa’ia, una minuscola cittadina arcobaleno, popolata da surfisti abbronzati e perennemente scalzi, americani eccentrici e appassionate di yoga. Dopo la pizza vegana più buona del mondo, vi avventurate lungo la stupenda Hana Highway, una serpeggiante strada tutta curve, cascate e sorprese. Numerosi sentieri si diramano nella foresta circostante, portandovi ad antichi templi hawaiani, piscine naturali e banchetti di frutto dell’albero del pane. Cinquantaquattro ponti v’impediscono di annoiarvi, e quando superate giapponesi terrorizzati alla guida di Mustang decappottabili, ringraziate di essere abituati a guidare in Italia.
Hana, più che una vera cittadina, è una manciata di case, mucche indolenti e vecchi pescatori. Le capanne sulla strada che vendono cibo chiudono quando i proprietari hanno voglia e per fortuna nel vostro B&B avete lasciato del pane e un avocado, da dividere con i gechi che zampettano euforici sulle pareti della stanza.
Maui offre infinite occasioni di stupore: camminate tra le felci XXL dello Wai’anapanapa State Park, alla ricerca delle grotte nascoste che svelano pozze gelate dalla superficie liscia come olio. Poi entrate nel meraviglioso Haleakalā National Park da sud-ovest, presso Kipahulu. Parcheggiate l’auto e fate un po’ di esercizio passeggiando lungo il Pipiwai Trail, un incantevole sentiero in una foresta di bambù. Alberi di mango e coltivazioni di guava segnano il primo tratto del percorso, reso emozionante dalle Makahiku Falls: le cascate argentate sembrano la chioma di una fata, che le felci ornano come piume verdi. Le ciocche liquide precipitano in un lago turchese su cui planano uccelli curiosi.
Bamboo Forest
Passate i baniani, e comincia l’attesa Bamboo Forest. La luce del sole filtra appena nella foresta, mentre il vento sbatte le canne le une contro le altre, componendo melodie. Più avanti, altre cascate vi ammaliano: miliardi di gocce d’acqua si lanciano giù dalla parete di roccia con la grazia di una ballerina, per poi tuffarsi nel laghetto color giada con la forza di un guerriero. Tornate indietro e vi spostate alle Seven Sacred Pools: sette piscine di acqua dolce, terrazze naturali collegate l’una all’altra che scendono dolcemente verso l’oceano. I cartelli elencano tutti i modi in cui potreste morire nelle piscine: dai batteri alieni alla corrente improvvisa in grado di trascinarvi fino all’oceano (dove vi aspettano squali affamati), il tutto corredato da racconti di gente che ci ha lasciato le penne. Ma quando vi ricapita un bagno in una piscina sacra? E così vi tuffate. E dopo trenta secondi uscite, perché l’acqua è ghiacciata. Ridete per esorcizzare lo shock termico, guardando le vostre gambe bordeaux. La sera, mentre ascoltate il tip tap della pioggia sulle finestre della stanza e respirate il profumo della terra che si inzuppa, vi sentite stanchi ma felici come non capitava da tanto.
Lahaina
Anche Maui, come Big Island, ha un’anima piovosa e una solare. A Lahaina, sulla costa ovest, fate il pieno di colore, sole, relax. Seduti sul balconcino del vostro hotel di legno simile a un saloon del vecchio West, diventate spettatori della vita della piccola città: la bandiera americana che sventola sullo sfondo dell’oceano blu screziato d’oro; le coppie di giapponesi in viaggio di nozze che scattano foto ogni dieci secondi; le famiglie numerose con gonfiabili e passeggini. Alle vostre spalle, la luce del mattino si posa come cipria rosa sulle colline verde pastello che si spingono fino alla spiaggia.
Un bagno a Kapalua Beach, Malaku’u Beach, Keawakapu Beach e Big Beach cancella mesi di stress. A Big Beach, il fiore all’occhiello del Makena State Park, accade l’inimmaginabile. Mentre siete a mollo nell’acqua cristallina, scrutate l’orizzonte per non perdere nemmeno una goccia di sole e di azzurro, quando le vedete: imponenti code che escono dall’acqua nella danza della vita, spruzzi d’acqua altissimi lanciati dallo sfiatatoio come fuochi artificiali liquidi. Sono una balena e il suo cucciolo. Che regalo!
Science City
Quando pensate che non possa andare meglio, vi trovate ancora nell’Haleakalā National Park, lungo il tortuoso tragitto di sessanta chilometri che sale fino alla sommità del vulcano il cui nome significa “Casa del Sole”. Le palme lasciano il posto a pascoli e mucche, il cielo azzurro scompare e ogni cosa è inghiottita dalle nuvole, fiumi bianchi vaporosi che rapiscono animali, case e alberi.
Dopo una breve sosta al Visitor Center per ammirare il cratere del vulcano, proseguite per il Pu’u’ula’ula Overlook, a 3500 metri. Parcheggiate l’auto e scalate un breve sentiero polveroso a piedi. Siete in cima al mondo. Davanti a voi sorge Science City, un complesso di piccoli edifici a cupola dove scienziati di tutto il pianeta studiano il Sole. La temperatura cala bruscamente e si sente una tensione impalpabile, come se il vulcano Haleakalā stesse tendendo i suoi nervi invisibili, in attesa della discesa del Sole. Gradualmente, il cielo muta colore. Gocce di porpora macchiano la tela azzurra, diffondendosi nella trasparenza dell’aria come in un’acqua limpida. I raggi penetrano le nuvole come frecce incandescenti, aprendo varchi d’oro. Il cielo è in fiamme, l’incendio divampa nella volta celeste sopra di voi e dentro di voi, perché ora voi siete questo cielo, questo Sole e questo vulcano. Il globo dorato del Sole annega in silenzio nell’anima stupefatta, diventando il centro di un universo straordinario, attorno a cui orbitano nuovi pensieri e nuovi desideri. Restate così, immobili, fino a quando vedete la prima stella brillare timidamente sopra la vostra testa. Solo quando risalite in macchina vi accorgete di quanto facesse freddo fuori.
Quando tornate a Honolulu, in attesa del volo di rientro in Italia, trascorrete il pomeriggio girovagando tra gli sbrilluccicanti diamanti di Tiffany e le pochette di Chanel, gli hotel che hanno più stelle della Via Lattea e i ristoranti dai menu iperglicemici che friggono anche le posate. Ma i vostri pensieri sono ancora sospesi in cima ai vulcani hawaiani, tra nuvole e soli, pianeti e galassie.
Un arcobaleno spunta da dietro un grattacielo, e vi viene in mente quella canzone, Somewhere over the Rainbow. Sorridete, perché ora vi sembra così vero che qui, alle Hawaii, sopra quell’arcobaleno “i sogni che hai osato sognare davvero diventano realtà”.
Cosa mangiare
Non preoccupatevi, ovunque troverete un ristorante asiatico capace di cucinare tofu e verdure in modo sublime. Nei mercati locali comprate qualsiasi cosa vi stuzzichi, provate nuovi frutti e ingozzatevi di taro, delizioso nella versione chips. Gustatevi il frutto dell’albero del pane e un burger di jackfruit. Non perdetevi questi posti:
- A Maui: Flatbread Company, 89 Hana Hwy, Paia. La pizza biologica cotta nel forno a legna diventa un’esperienza spirituale: una base croccante accoglie una montagna di verdura locale, un tripudio di sapori, una foresta tropicale di gusto. Nei pressi di Hana (non c’è un indirizzo, vedrete un cartello e dovrete chiedere indicazioni ai locali) vedrete scritto “Clay Oven at Hana Farms”: ogni venerdì e sabato sera i forni di terracotta sfamano con pizze croccanti, sormontate dalla verdura delle fattorie di Hana e dai fiori raccolti nella foresta.
- A Big Island: Kamana Kitchen, 75-5770 Ali’i Dr #2-3, Kailua-Kona. Un ristorante indiano sull’oceano, per combinare sapori decisi, fragranti aromi e una vista da capogiro
Dove dormire
Vale sempre il consiglio di prenotare online e in anticipo, perché le Hawaii non sono una destinazione economica. Per un’esperienza indimenticabile consigliamo:
- A Volcano: Alii Kane Cottage with Loft, 11-2932 Alii Kane Street, Volcano. Un piccolo chalet in stile nordico, abbracciato da una foresta rigogliosa e gestito da un’amabile coppia di americani che vi ricopriranno di cioccolatini, caffè (quello famoso di Kona) e marmellata.
- A Hana: Hana Maui Botanical Gardens JoLoyce Kaia, joloyce@aol.com. Verrete accolti da una signora anziana e il suo molosso e la casetta ospiterà voi, i gechi, qualche ragno gigante e sarà fonte di ispirazione per storie incredibili da raccontare ad amici e parenti.
- A Hilo: Hilltop Legacy Vacation Rental, 57 Hina Street, Hilo. Un vecchietto giapponese intento a curare il suo giardino vi istillerà pace, mentre il suo gatto sfacciato cercherà di dormire nella vostra stanza.
Incuriositevi leggendo altri racconti nella nostra sezione Running Away.