La Città della Libertà. Della tolleranza. E quindi della intelligenza. E’ Amsterdam. E’ l’Olanda. L’unico paese dove nei confronti dei problemi (sociali, ambientali) si è capito
che per trovare una soluzione non occorre usare la forza, ma il cervello. E dove l’arte, la luce, la musica,
il gusto per il bello sono di casa.”
di Lorenzo Fantini.
LA MECCA DELL’ARTE, ARCHITETTURA, DESIGN, MUSICA, E DEL GAY FRIENDLY
Ma quante passioni puo’ soddisfare questa città? Il bisogno di arte non solo al Van Gogh Museum o sulle tracce di Rubens, Vermeer e i fiamminghi al RijskMuseum, ma sulle tracce dell’arte contemporanea, del neo-dadaismo, dell’astrattismo e del movimento Cobra, tra musei dedicati e decine di gallerie. Oppure il piacere dell’architettura contemporanea: esplora gli Oosterdok, i magazzini ristrutturati del porto, a est della Centraal Station), e visita assolutamente The Eye, l’incredibile centro culturale a forma di occhio, alle spalle della Centraalstation). Design innovativo per ogni tasca in decine di negozi e showroom, discobar e musica live di primo livello (non perdere il Melkweg e il Paradiso, storici club intorno a Leidseplein), e naturalmente per chi lo desidera c’è la Amsterdam gay friendly (bar, hotel, info point, club e matrimoni), città com’è noto pionieristica nei diritti degli omosessuali.
LA MECCA DELLE BICI
Come i seguaci di Maometto devono recarsi almeno una volta nella vita in visita alla Mecca, chi ama o magari venera la bicicletta non puo’ non provare (almeno) una volta nella vita l’esperienza di una pedalata ad Amsterdam. Pur essendo una delle città più ricche del mondo, con il tenore di vita più elevato non solo in Europa, sede di banche, multinazionali, società finanziarie, commerciali, import export di diamanti, di grandi studi di architettura, design, elettronica, il simbolo storico di questa città è la umile, sobria, essenziale, resistente ed elegante bicicletta. Che rispecchia la mentalità degli abitanti, da sempre influenzati dai ricchi mercanti di religione calvinista, la cui etica potremmo così condensare: guadagna più che puoi, ma non ostentare.
La prima volta che si sbarca ad Amsterdam si rimane basiti da strane figure che pedalano con nonchalanche sulle due ruote: una mamma che accompagna i suoi tre (!) bambini trainando una casetta a due ruote, un ragazzo con arco e frecce nella faretra che va ad allenarsi pedalando, una contrabbassista che trasporta con la bici il suo strumento, un barboncino nel portapacchi, una signora in abito da sera che se ne va a teatro. Andare in bici qui è sempre di moda. A tutte le età. Con il sole e con la pioggia. Sarà per questo che gli Amsterdammers sono tutti così in forma e così belli (gli olandesi sono il popolo più alto del mondo, tra l’altro)?
Se vuoi emularli e confonderti, noleggia la tua bici da Bike City (in Bloemgracht, il canale (gracht) dei fiori (bloem) nel quartiere un tempo “alternativo” del Jordaan), che affitta tipiche bici olandesi (sellino alto, contropedale) senza scritte e adesivi. Potrai girare nel più completo anonimato, in totale libertà.
LA MECCA DELLA “CAFE’ CULTURE”
I navigatori mercanti olandesi del ‘600 sono stati i primi a importare il caffè (oltre a tutte le specie botaniche tropicali) in Europa. E’ una buona ragione per apprezzare “il” caffè (di tutti i generi, varietà, tostature, qualità) e “i” caffè di Amsterdam. Niente a che vedere con i bar italiani, la tazzina bevuta in quattro secondi in piedi, davanti al banco, sotto una bella luce al neon.
Qui sono una istituzione, tantissimi, tutti confortevoli, con divani, tavoli, abat jour, giornali e riviste in tutte le lingue, bella musica in sottofondo, gente di ogni tipo che chiacchiera sottovoce, che legge tranquilla, che osserva il passaggio fuori dalle ampie vetrate. I tipici caffe’ olandesi sono affascinanti antri scuri (bruin cafè), quelli contemporanei più orientati verso design.
Nei caffé si puo’ anche mangiare e sono molto quelli che offrono specialità veg. Ti consigliamo il
luminoso De Jahren, in Nieuwe Doelenstraat, a pochi passi da Rembrantplein e dall’università, su tre piani, con una terrazza di legno sul canale del Kloveniersburgwaal).
LA MECCA DEL “GREEN” E DEL “FLOWER POWER”
Sono tante le ragioni che fanno di Amsterdam la Capitale mondiale del verde. La prima è storica: gli olandesi durante il loro “secolo d’oro” (il Seicento) hanno navigato per primi aprendo rotte in tutto il pianeta (New York si chiamava Nuova Amsterdam). Da tutta l’Asia, l’Africa e il Sud America hanno portato per primi in Europa le più importanti varietà botaniche d’oltremare. Visita il più antico Orto Botanico d’Europa, l’Hortus Botanicus, (vicino a Waterlooplein, sul Nieuwe Herengracht). E’ insieme antico e modernissimo, c’è una serra con farfalle tropicali in libertà, e un caffe’ ovviamente zeppo di piaante. Questa città poi, neanche a farlo apposta è stata la capitale europea del “flower power” negli anni 60.
Hippy e freak sono arrivati ad Amsterdam da pogni parte del mondo trasformando questo luogo in capitakle della “controcultura”. E naturalmente Amsterdam è celeberrima per i suoi fiori veri. Non perdere il famoso Bloemmarkt (il mercato dei fiori nella centrallissima Muntplein anche se un po’ troppo turistico) ricco di piante e bulbi di ogni tipo. Gli olandesi come si sa sono dotati di uno straordinario pollice verde. Prova le verdure biologiche in uno dei numerosissimi negozi “organic” della città. Ma se vuoi qualcosa di speciale (da verdure bio a prodotti tropicali) prova il non turistico e vitalissimo Dapper markt (il mercato quotidiano nella zona est vicino all’imperdibile Tropen Museum, il museo delle culture del mondo), il più famoso ma popolarissimo Albert Cuyp markt (mercato nella zona giovane e alternativa di De Pijp) oppure vai in Weteringschans (a due passi da Leidseplein) dove troverai quasi affiancati un ottimo supermarket bio con tante offerte vegan, e lo spaccio del centro macrobiotico internazionale. Tra le specialità green di Amsterdam ovviamente c’è la cannabis. Se ti va di provare la tolleranza olandese evita i coffee shop di Leidseplein e dintorni. Ti consigliamo La Tertulia, in Prinsengracht 312, accogliente, terrazza sul canale e gestione familiare (dietro al banco trovi nonna, mamma e nipote).
LA MECCA DEL VEG
A metà degli anni 60, anticipando il 68 in tutta Europa, questo movimento giovanile dei “Provos” olandese ha introdotto nella società i nuovi valori della “controcultura”. Ad Amsterdam esistono ristoranti vegetariani e vegani da quasi cinquanta anni. E tanti caffe’, pub, locali gastronomici di ogni ordine e grado offrono opzioni veg. Te ne consigliamo qualcuno, lasciando a te il piacere di scoprire gli altri. Il primo, è un fondamentale: Maoz, una catena di produttori di felafel straordinari, con formula all you can eat. E’ 100% vegan ed è popolare e frequentatissimo perché goloso, a buon mercato e super centrale (uno in Rembrandtplein, un altro in Leidsestraat). Un ristorante bio, vegan con opzioni vegetariane è Bolhoed, in Prinsengracht 63, aperto tutti i giorni, con tante proposte etno-veg, menu con formule a prezzo fisso, dove mediamente di spendono 30 euro a testa. Tra le ultime sorpese del panorama veg di Amsterdam c’è The Alchemst Garden (Overtoom 409, il vialone che costeggia il Vondel Park), raffinato ristorante vegano/crudista, un confortevole laboratorio aperto tutti i giorni, che propone originale raw food in soddisfacenti porzioni, dove si spendono mediamente 35 euro.
E dunque, se stai partendo per Amsterdam , have a nice trip!
