Il fascino di Budapest tra gloria passata e un presente ancora da scrivere”
di Alessandro Pilo
Il Danubio infila le città come perle, ha scritto Claudio Magris nel suo capolavoro Danubio, aggiungendo che la capitale ungherese è forse la più bella tra le città attraversate dal fiume. Tra splendore imperiale e nuovi fermenti culturali, Budapest sta vivendo un revival che la rende una delle capitali europee attualmente più interessanti da visitare.
Fino al 1873 due diverse città, Buda e Pest diventano in quell’anno un’unica e grande metropoli, oltreché una capitale imperiale insieme a Vienna, visto che qualche anno prima l’Impero austriaco era stato riorganizzato in Impero austro-ungarico. Per la città ungherese inizia un cinquantennio di frenetico sviluppo urbanistico unico in Europa: Budapest si riempirà di ville in stile neorinascimentale, splendidi palazzi art-noveau, piazze maestose, caffè famosi in tutta Europa e la prima metropolitana del continente. La capitale magiara rivaleggerà con Vienna e Parigi per bellezza e fervore culturale. Poi, come se fosse stato un sogno, tutto finirà di colpo: con la sconfitta nel primo conflitto mondiale inizia un dramma senza fine: l’Ungheria, che fino ad allora includeva Croazia, Slovacchia, Transilvania e parte dell’Ucraina, venne smembrata e ridotta di 2/3. Seguirono rivoluzioni bolsceviche e controrivoluzioni, dittature fasciste e occupazioni naziste seguite da 50 anni di occupazione russa, con nel mezzo una rivolta schiacciata dai carri armati. Leggere un libro di storia ungherese contemporanea può togliere davvero il buonumore e ciò spiega in parte il carattere nazionale un po’ malinconico.
Con la caduta del muro di Berlino, tra ottimismo e disillusione, Budapest ha provato a superare i propri traumi e la nostalgia per un passato che non esiste più. Non a caso il settimo distretto è diventato uno dei luoghi simbolo della nuova Budapest: il vecchio quartiere ebraico, testimone del multiculturalismo asburgico ma anche delle deportazioni naziste, è ora il fulcro della vita culturale cittadina, quasi a dimostrare il desiderio delle nuove generazioni di scrivere un nuovo presente.

Da non perdere
Luoghi iscritti nella lista Unesco
Budapest vanta due luoghi iscritti nella lista del Patrimonio Unesco. Il primo è il quartiere del castello con il Bastione dei pescatori, che offre una delle viste più suggestive su Pest. Il secondo è lo splendido viale parigino Andrassy út che termina nella Piazza degli eroi. La piazza, realizzata per celebrare i mille anni dall’arrivo delle tribù magiare nell’attuale territorio ungherese, ospita ai due lati il Palazzo delle esposizioni e il Museo di Belle Arti, che vanta una ricchissima selezione di opere del Rinascimento italiano. Dopo la piazza inizia inoltre il parco cittadino Varosliget, dentro il quale si trova uno dei migliori e più splendidi bagni termali cittadini, le terme Szécheny.
Ruin pubs
Il Ruin pub è una categoria di locale tipica di Budapest. Collocati in vecchi edifici in disuso o stato di abbandono, salvandoli spesso da un’inevitabile demolizione, sono arredati da artisti e designer locali in stile retrò con materiale riciclato, creando così un’atmosfera unica. I Ruin pubs offrono anche una ricca programmazione culturale. Il più famoso è ormai Szimpla (Kazinczy utca 14), che la domenica mattina si trasforma in un affollato mercatino di prodotti biologici.
Il Danubio
Tra le città bagnate dal Danubio, Budapest è quella in cui il fiume ha l’effetto più scenografico. Malgrado le sue acque non siano mai state particolarmente blu, non mancano i luoghi da cui valga la pena vederle scorrere. Per esempio di fianco all’enorme parlamento neo-gotico, oppure dall’incantevole isola Margherita. O perche no, di notte seduti sul Ponte della Libertà mentre ci si gode la città favolosamente illuminata.
Informazioni utili
Quando partire?
Dipende da cosa cercate. L’autunno inoltrato e l’inverno sono sicuramente il periodo più adatto per godersi le meravigliose terme budapestine, alcune risalenti all’occupazione ottomana, o per scaldarsi con del buon forralt bor (vin brulè) passeggiando per i mercatini di Natale. Inoltre anche sotto zero a Budapest la vita continua e i migliori locali saranno ugualmente pieni. Ma la primavera ed estate sono ovviamente il momento migliore, la città è più effervescente e si riempie di garden bar più o meno ovunque. Ogni anno ad agosto quasi 400.000 spettatori assistono allo Sziget Festival, festival di musica rock tra i più importanti in Europa.
Come viaggiare?
Esistono tratte per Budapest con Ryan-air e Wizz-air, ma se vi interessa viaggiare in modo più lento ed ecologico, la si può raggiungere da varie città italiane con gli autobus Eurolines. Pur facendo parte dell’Unione Europea, in Ungheria la moneta ufficiale è ancora il fiorino ungherese (HUF). Un euro equivale più o meno a 300 HUF. È preferibile prelevare in moneta locale da un bancomat piuttosto che cambiare contanti nelle case di cambio. I trasporti pubblici sono uno dei fiori all’occhiello di Budapest. Attendere l’arrivo di una metro o un tram per più di cinque minuti può davvero far spazientire un ungherese. Un pass per l’uso illimitato dei mezzi pubblici per tre giorni costa 4150 HUF (13.5 €), per una settimana 4950 fiorini (16 €). Il pass è valido anche per i battelli che in primavera ed estate attraversano il tratto urbano del Danubio. Ad ogni modo Budapest va soprattutto pedalata: Yellow Zebra (http://yellowzebrabudapest.com/) noleggia bici a partire da 8-10 € al giorno.
Dove mangiare vegan
La brutta notizia è che la cucina ungherese non è decisamente vegan. Le buone sono che a Budapest non manca di certo l’imbarazzo della scelta, inoltre anche i migliori locali vegan hanno dei prezzi decisamente abbordabili
Ne abbiamo selezionati alcuni per voi:
Napfenyes etterem
Rózsa utca 39.
In una traversa dello splendido viale Andrassy út, questo ristorante 100% vegan offre una grande scelta di piatti, zuppe e pizze con formaggio vegetale. Da provare la tradizionale zuppa ungherese goulash. Opzione di piatto del giorno per 1300 HUF. Probabilmente il ristorante vegan più caro in città, ma è comunque piuttosto economico per gli standard italiani.
Aperto tutti i giorni dalle 12.00 alle 22.30. Telefono: 06-20-313-5555; 06-1-313-5555
www.napfenyesetterem.hu
Vega City
Múzeum Körut 23-25
Ristorante vegetariano e vegano vicino al Museo Nazionale Ungherese, offre ogni giorno un menù differente con ampia scelta di piatti e dolci vegan. Al numero 19 della stessa via troverete un emporio di prodotti bio molto fornito.
Aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19.
Peas and love
Vas utca 3
Uno degli ultimi arrivati in città, A due passi dal settimo distretto, questo spazio completamente vegan offre ogni giorno un menù differente, oltre che panini e tramezzini. Accogliente e con staff giovane che parla inglese.
Aperto dal lunedì al venerdì, il sabato dalle 11 alle 15. Chiuso la domenica.
www.facebook.com/PeasAndLoveBistro
Ma anche:
Napos oldal
Caffetteria vegan-emporio bio con un paio di pietanze calde al giorno, più varie insalate, polpette e panzerotti.
Jokai utca 7. Aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 20, il sabato dalle 10 alle 14. Chiuso la domenica.
Govinda
Ristorante hare-krishna della catena omonima, offre cibo vegetariano con varie opzioni vegan in due diversi locali.
www.govinda.hu/en
Massolit
Caffetteria-libreria con testi in inglese dall’atmosfera perfetta per un momento di riposo. Il posto non offre cibo vegan, ma è possibile trovare frullati e cappuccini con latte di soia, oltreché tisane fair-trade. Solo per il cortile interno, un angolo di campagna nel centro della città, vale la pena essere inserito in questa lista.
Nagy diófa utca 30.
www.facebook.com/MassolitinBudapest