Grazie a iniziative dal basso e comuni illuminati, le città diventano a misura di pedoni.
di Alessandro Pilo
È così evidente che a volte non ce ne rendiamo conto: tra strade e parcheggi, la superficie delle nostre città è principalmente destinata al traffico automobilistico, al punto da creare paradossi come quello di Londra: malgrado il 51% degli abitanti si sposti a piedi, è riservato loro solo il 9% dello spazio urbano. Per chi cammina, solo le briciole. Ma se finora il pedone è stato trattato da cittadino di serie B, la mentalità sta finalmente cambiando.
I pedoni in Olanda
In Olanda per esempio, paese in cui fino a poco tempo fa il discorso sulla mobilità sostenibile si concentrava quasi esclusivamente sulle biciclette, stanno nascendo dal basso molte iniziative che valorizzano gli spostamenti pedonali, spesso in modo originale. Per esempio il cosiddetto “Weeting” (walking meeting); partendo dal concetto che passeggiare in parchi e giardini aiuta a essere più rilassati e ad avere idee migliori, perché non organizzare riunioni di lavoro in movimento, piuttosto che stare seduti in uffici asettici? Sul sito www.weeting.nl è possibile trovare schede con possibili percorsi in varie città olandesi e altre informazioni utili, dalla distanza al numero ideale di persone per l’itinerario consigliato. Ma dopo una lunga camminata il pedone si merita anche un po’ di riposo. La panchina, da questo punto di vista, è un elemento fondamentale nel creare città a misura di camminata.
I pedoni nei Paesi Bassi
E quando le amministrazioni comunali non fanno abbastanza, ci pensano i cittadini. BenchesCollective è un’altra iniziativa nata nei Paesi Bassi, ma ora diffusa anche in Europa e oltreoceano. I residenti possono mettere a disposizione davanti a casa propria delle panchine, non solo con lo scopo di offrire ristoro a piedi dolenti, ma anche per favorire incontri e chiacchiere con vicini e passanti. Una volta all’anno viene organizzata poi una giornata mondiale delle panchine fai da te, in cui i cittadini portano in strada sedie, tovaglie da picnic e poltrone, trasformando i marciapiedi in una festa di strada.
Jane’s Walk
Un’altra giornata mondiale da festeggiare camminando si celebra dal 7 al 9 maggio. In quei giorni si ricorda l’urbanista e attivista statunitense Jane Jacobs, donna che negli anni Sessanta rese popolare il concetto di pianificazione urbana fatta insieme ai residenti. Organizzate in suo onore, le Jane’s Walk sono percorsi a piedi nei quali alcuni volontari mostrano i propri quartieri e rioni da prospettive inedite, raccontandone le criticità e le potenzialità inespresse. Ormai tante, più di venti, le città italiane che partecipano all’iniziativa. Ma anche le amministrazioni comunali non stanno a guardare.
I pedoni in Spagna
Una su tutte Pontevedra, città spagnola di circa 80.000 abitanti che negli ultimi anni ha ricevuto vari premi nell’ambito della pianificazione urbana sostenibile. Molti spostamenti a Pontevedra possono essere realizzati a piedi, e a questo proposito è stata creata Metrominuto, una mappa simile a quelle del trasporto pubblico in cui sono rappresentati i principali punti d’interesse per il cittadino. Sulla mappa sono presenti le distanze pedonali e i tempi di percorrenza, una risorsa utile per chi decide di pianificare i propri spostamenti camminando. Metrominuto ha fatto scuola ed è stata replicata in varie città europee, tra le italiane Firenze, Modena, Ferrara e Cagliari.
Per registrare la propria panchina su BenchesCollective basta andare sul sito www.bankjescollectief.nl/en/
Per scoprire in quali città italiane viene realizzata una Jane’s Walk, visitare il sito www.janeswalk.org
Per mantenersi in salute e in forma l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di camminare ogni giorno 10.000 passi, quasi otto chilometri. Troppi? Buone notizie, altri studi suggeriscono che per avere benefici simili ne bastano 7.500.
Questo articolo partecipa alla Giornata Nazionale dell’Informazione Costruttiva 2021 #GNIC2021