di Elisa Orlandotti
Foto di Andrea Tiziano Farinati
Novel food è una denominazione che fa riferimento a un regolamento emanato dalla Commissione europea e riguarda una lista di determinati cibi, sempre in aggiornamento, il cui consumo non è stato abituale e la sicurezza dei quali non è stata accertata nel nostro continente prima del 1997.”
Ammettiamolo: tendiamo a confonderci con tutte le categorie nelle quali è suddiviso il food; la differenza poi tra super e novel è ostica, tanto più che spesso uno stesso cibo appartiene a entrambe le tipologie.
Chiariamo subito: super food è una definizione di carattere nutrizionale relativa ad alimenti con proprietà sopra la norma (vuoi per concentrato di proteine, di minerali, di vitamine o altro ancora), mentre novel food è una denominazione che fa riferimento a un regolamento emanato dalla Commissione europea e riguarda una lista di determinati cibi, sempre in aggiornamento, il cui consumo non è stato abituale e la sicurezza dei quali non è stata accertata nel nostro continente prima del 1997.
Dal 1997
Da quella data in poi le nostre abitudini a tavola sono cambiate moltissimo grazie a diversi fattori come la globalizzazione, le migrazioni e i cambiamenti climatici; fatto sta che un avocado che prima poteva arrivare solo in aereo ora cresce nel Sud Italia, il teff ci è stato presentato dalla comunità eritrea integrata nella nostra società e la Macadamia si trova abitualmente nelle ricette di chi ha abbracciato il crudismo. Ingredienti che erano pressoché sconosciuti solo vent’anni fa ora per noi non sono di certo “nuovi”… ma per la legge sì!
Il regolamento
Il regolamento sui novel food è il numero 2283 del 25 novembre 2015; è entrato in vigore il 1° gennaio 2016, ma l’applicazione è partita dal 1° gennaio 2018. Il suo scopo è permettere la circolazione di nuovi alimenti sicuri all’interno della Ue, garantendo la salute umana e tutelando gli interessi dei consumatori. Lo fa andando a sostituirsi a regolamenti precedenti e avendo al suo interno ben quarantadue considerazioni preliminari che mettono nero su bianco le linee guida per valutare ulteriori inserimenti di cibi.
Una serie di permessi ad hoc e norme attuative, che l’Italia deve ancora valutare (motivo per cui molti, tra i quali i tanto discussi insetti, tardano ad arrivare), ne regolano l’introduzione sul mercato e ne stimano i rischi per la sicurezza umana. Esclusi da questa lista sono gli OGM e precisi enzimi, aromi e solventi per i quali esistono leggi apposite.
Nell’elenco dei novel food pubblicato sul sito ec.europa.eu, dove troviamo diverse centinaia di specie, ciascuna voce è contrassegnata con un quadratino: se è verde procediamo abbastanza tranquillamente (osserviamo comunque le informazioni riportate), se è blu atteniamoci alle specifiche indicate perché l’alimento è soggetto a limitazioni, se è rosso o arancio evitiamo di usarlo in quanto è ancora sotto valutazione. Leggiamo, ad esempio, acero zuccherino, melegueta, cipolla giapponese, aglio odoroso, galanga, graviola, frutto del pane, noci del Brasile, senape indiana, pisello d’Angola, quinoa, mirto, mangostana, girasole e cedrina.
Da FV i novel food sono i benvenuti! Scoprite come fare ricette salate e dolci con alcuni “cibi nuovi” come shatavari, salicornia, spirulina, pleurotus, zucchero di fiori di palma di cocco, sorgo, taro, bambù, shiitake, teff, okra, cacao crudo, moringa, lucuma e chia.