Il mercato dell’usato nel 2020 ha generato un valore di un valore di 23 miliardi di euro, pari all’1,4% del PIL italiano, questo il dato dell’Osservatorio Second Hand Economy condotto da BVA Doxa per Subito. Importante è il peso dell’online che risulta essere il 46%, in costante aumento.
Lo scorso anno sono stati 23 milioni gli italiani che hanno scelto questa forma di economia circolare, il 14% per la prima volta; la diffusione della second hand sale per alcune categorie specifiche: laureati (66%), GenZ (65%) e famiglie con bambini piccoli (63%).
Cosa e quanto si acquista al mercato dell’usato?
Se guardiamo in termini di valore economico il settore più importante è quello dei veicoli con 10,8 mld di euro, a seguire la categoria di casa&persona con 5,6 mld, l’elettronica con 3,8 mld, la telefonia – che registra la maggiore crescita con € 1,4 mld vs € 900 mln 2019 – e sport&hobby con i suoi 2,9 mld di euro. Le regioni in cui l’economia dell’usato genera più valore sono Lazio (€ 2,6 mld), Campania (€ 2,4 mld) e Lombardia (€ 2,3 mld).
Le motivazioni
Più motivazioni sostengono il mercato dell’usato e diverse sono quelle di chi vende e di chi acquista, ma il dato positivo è quello che riguarda il rispetto ambientale, visto che si conferma tra i comportamenti sostenibili più diffusi degli italiani (54%), dopo il praticare la raccolta differenziata (91%) e l’acquisto di lampadine a LED (62%).Chi acquista lo fa per risparmiare in un momento di incertezza o perché ha avuto più tempo a disposizione (50%), per evitare sprechi (47%) e per fare economia in modo intelligente (44%); chi vende lo fa per liberarsi del superfluo (73%), evitare sprechi (39%) e guadagnare qualcosina (34%).
Emergono poi delle nuove motivazioni legate a necessità specifiche nate nel corso del 2020, come l’adattamento degli spazi di casa a DAD e/o smart working (13%), per assecondare esigenze e passioni appena nate (12%), ma anche per un peggioramento della situazione economica famigliare (11%).
L’economia dell’usato è quindi sempre più un modo per dare valore alle cose (50%), in virtù di una revisione delle proprie priorità e scelte, soprattutto per le fasce più giovani della popolazione (Millennials 59%). È inoltre una scelta sostenibile (48%), una visione condivisa soprattutto dai ragazzi della Generazione Z (59%), ma anche percepita come intelligente e attuale (42%), ancora di più per Generazione Z (55%) e per i Millennials (52%).
“La Second Hand Economy nel 2020 si è rivelata un vero e proprio alleato per gli italiani. Grazie soprattutto all’online, si è dimostrata sempre più vicina alle esigenze di una nuova normalità in cui le priorità di tutti sono state riviste, dalle necessità ai desideri di acquisto”, ha commentato Giuseppe Pasceri, CEO di Subito. “Come digital company italiana, leader nella second hand e nella compravendita sostenibile, siamo fieri di poter contribuire per il settimo anno consecutivo attraverso questo Osservatorio realizzato da BVA Doxa a mappare il valore economico e sociale di questa forma di economia circolare che sta diventando sempre più un’abitudine per la maggioranza degli italiani”.
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