Avere un piccolo segreto renderà i vostri futuri viaggi a Panama ancora più belli“
di Francesca Bresciani
Foto di Tommaso Cazzaniga
Storia e cultura, colore e tradizione, un centro storico che profuma di Cuba; i Caraibi in tutto il loro rilassante splendore; foreste pluviali, cascate, squali balena, delfini, festival, la musicalità dello spagnolo, la felicità delle persone. E quel famoso canale. Pochi i turisti che scelgono Panama per le proprie vacanze, forse perché Panama non è un posto per turisti, ma per veri viaggiatori.
Atterrate all’Aeropuerto Internacional Tocumen e respirate a pieni polmoni il caldo tropicale che si impregna nei vestiti. Vi infilate in un taxi con l’aria condizionata e vi godete i trenta chilometri che separano l’aeroporto dalla capitale della República de Panamá. Dal finestrino notate innumerevoli cantieri. Lo stesso aeroporto è oggi in espansione, come la linea metropolitana e intere aree del paese, dove gli architetti danno sfogo alla più fervida immaginazione, facendo spuntare dalla giungla grattacieli sinuosi di vetro e acciaio.
Quando finalmente vedete lo skyline scintillante di Panama sullo sfondo del cielo blu cobalto, affacciato sull’acqua chiara del Pacifico, pensate che sia come scoprire una città segreta in mezzo alla giungla. Solo che basta prendere un aereo per trovarla.
Casco Viejo
Vi rilassate nel vostro appartamento vista oceano, poi vi recate nel cuore pulsante della città. Miami sorge accanto a Cuba, a Panama, e il quartiere coloniale di Casco Viejo riproduce il fascino, l’atmosfera, i profumi di La Havana. Camminate tra le viuzze colorate, punteggiate di edifici in legno trasformati in caffè arcobaleno e hotel aristocratici. Annusate il profumo del mare che si mescola con quello dei manicaretti dei ristoranti aperti da chef stellati migrati a Panama per vivere vite raccontate solo nei romanzi. Le vie traboccano di storia e carattere, non di turisti, e vi sentite parte di una speciale élite di privilegiati. Casco Viejo, chiamato anche Casco Antiguo o San Felipe, è patrimonio dell’Unesco dal 1997; gli sforzi per ristrutturare e rendere il quartiere un vero gioiello hanno dato i loro frutti. Osservate senza fretta Plaza de la Independencia, l’Iglesia de San José, il Teatro Nacional e il Palacio de las Garzas, residenza del presidente panamense così chiamata per gli aironi che abitano presso l’edificio. I colori pastello illuminati dalla luce del sole ricoprono di candore gli edifici, diffondendo note di pace. Proseguite fino a Plaza de Francia per un pranzetto vegano e poi fate shopping tra le bancarelle di Paseo de Las Bóvedas, scegliendo il souvenir più caratteristico. Avete l’imbarazzo della scelta: il celeberrimo cappello di Panama (che in realtà è fatto in Ecuador), una spaventosa maschera per carnevale, il sublime caffè locale, una ciotola creata dalle mani sapienti degli indigeni Embera con fibre e tinture naturali. Prendetevi del tempo per selezionare la mola migliore: si tratta dell’abbigliamento tradizionale delle donne degli indios Kuna, abitanti delle Isole San Blas. I capi sono ottenuti sovrapponendo tessuti di colori diversi; queste stoffe porteranno i Caraibi a casa vostra.
Affittate una bici e percorrete la Calzada de Amador, sei chilometri di lungomare che uniscono la terraferma a tre minuscole isole: Naos, Perico e Flamenco. La passeggiata è costellata di palme e negozietti tipici. Cenate sul mare, sotto un cielo stellato, coccolati dall’accoglienza panamense e circondati dai colibrì indaffarati.
Canale di Panama
Il giorno dopo vi aspetta l’ottava meraviglia del mondo: il Canale di Panama. Prendete un taxi dal centro città, attraversate l’ex base militare di Clayton – oggi zona residenziale dove i cittadini scandiscono le loro giornate con passeggiate e giochi all’aria aperta – e la Ciudad del Saber – un intero parco dedicato alla ricerca tecnologica e imprenditoriale – per arrivare alle chiuse di Miraflores. Dopo una visita al museo del Canale, vi strabiliate davanti a quella che è davvero l’opera dell’ingegno umano. Il Canale collega il Pacifico e l’Atlantico permettendo a mastodontiche navi di passare da un oceano all’altro, in circa dieci ore, attraverso 81 chilometri di tratta invece che circumnavigando la Patagonia. Il Canale è stato ampliato nel 2016 con la costruzione di nuove chiuse e una terza corsia che ha raddoppiato la sua capacità. Non c’è da meravigliarsi se il paese va fiero del suo canale, tanto da definirsi “ponte del mondo, cuore dell’universo”.
Parque Natural Metropolitano
Ora è il momento di una passeggiata nel parco. Non aspettatevi un parco qualsiasi: il Parque Natural Metropolitano è l’unica riserva naturale del Sud America presente all’interno di una città. I 265 ettari di parco vi catapultano nella giungla pluviale senza convenevoli. In un attimo vi trovate a camminare tra la fitta vegetazione lungo uno dei tanti sentieri, quasi assordati dal rumore degli uccelli e degli insetti. Aprite gli occhi, potreste vedere le scimmie tití, i bradipi, le iguana, i formichieri e i cervi dalla coda bianca.
Panama ha ancora molto da offrire: una gita a Panamá Viejo, per fotografare le rovine del primo insediamento europeo nel Pacifico, risalente al 1519; una passeggiata lungo Avenida Balboa, tra il mare e i giardini, accanto a joggers, famiglie e donne appariscenti accompagnate da cagnolini con la permanente; shopping sfrenato nei negozi griffati del Mall o nel centro commerciale più grande delle Americhe, Albrook Mall.
Mettete al sicuro in valigia i vostri acquisti e preparatevi per la vera Panama. Noleggiate un’auto e inserite la vostra prossima destinazione: Boquete. Prima, però, fate una deviazione al Gamboa Rainforest Resort per una visita guidata nel suo Rescue Center. Ernesto e sua moglie Yissell, grazie all’aiuto di alcuni volontari, si prendono cura di bradipi, porcospini, opossum, iguana e molti altri animali feriti. Vi ruberanno il cuore, statene certi.
Boquete
Guidate lungo la Pan-American Highway, che percorre tutto il continente americano vantando il primato di strada più lunga del mondo. I cantieri non mancano, visto che qui a Panama costruire ed espandere sono il nuovo motto. Attraversate tratti di foresta e, quando un tucano vi vola proprio davanti, vi innamorate ancora di più di questo paese. Arrivate a Boquete stanchi ma felici, perché il caldo soffocante di Panama ha lasciato il posto a una stupenda frescura di montagna. Boquete è una piccola città nella provincia di Chiriquí, circondata da montagne lussureggianti e bagnata dal fiume Caldera. Si trova a 1200 metri di altitudine e la sua terra fertile ricopre di abbondanza i suoi abitanti: agrumi dolcissimi, caffè, fiori, piante, frutta e verdura biologica. L’Associazione dei Pensionati Americani ha fatto di Boquete una destinazione ideale e oggi la piccola città è abitata soprattutto da americani che qui hanno trovato il paradiso dove vivere anni di serenità e pienezza. Ogni giorno la comunità di pensionati organizza attività e gite, e molti di loro sembreranno più giovani di voi! Sorvegliata dal vulcano Barù, 3475 metri di gigante addormentato, Boquete è il perfetto punto di partenza per avventure nella giungla: rafting tra gole nascoste, sfidando rapide e mulinelli; il Canopy Tour, un salto tra gli alberi della foresta, liberatorio ed emozionante; trekking a caccia di scorci indimenticabili e fauna mitica, come il Quetzal, l’uccello dalla lunghissima coda verde smeraldo venerato dai Maya. Il Sendero Los Quetzales vi affascina con la sua promessa di avvistare la mitica creatura, ma se siete in gran forma potete scalare il vulcano Barù, dormire sotto le stelle e tornare dopo aver macinato 27 chilometri. Faticoso, sì, ma dalla cima del vulcano potete vedere entrambi gli oceani e sentirvi veri esploratori. Al ritorno, un bagno in una sorgente termale e una tazza di caffè caldo vi restituiranno le energie.
Bocas del Toro
Lasciate Boquete pianificando la vostra pensione tra quelle montagne. Guidate fino ad Almirante, sulla costa atlantica, e lì prendete una barca per un altro Eden sulla Terra: l’arcipelago di Bocas del Toro. Avvistate un paio di mante che saltano fuori dall’acqua trasparente e in breve siete su Isla Colón, a Bocas del Toro, la capitale dell’arcipelago. I ristoranti di legno sul mare, le vie semideserte, il cielo limpido, l’aria che profuma di sole, di succhi di frutta, di fiori: siete così rilassati! Lasciate gli effetti personali in hotel, poi andate in spiaggia. Ce ne sono diverse e le visitate tutte durante il vostro soggiorno caraibico. Una jeep vi porta per pochi dollari a Starfish Beach, dove potete nuotare tra stelle marine enormi, che riposano su sabbia bianca nell’acqua bassa di cristallo dell’Atlantico. Per andare a Red Frog Beach, invece, saltate su un water taxi e camminate nella foresta, dove vivono bradipi e le mini ranocchie rosse (velenose) da cui la spiaggia prende il nome. Le onde agitate fanno divertire grandi e piccini; siete nel luogo ideale per abbronzarsi e fare un pic nic. Prenotate una gita per il meglio di Bocas: Cayo Zapatilla. Pensate a tutte le migliori immagini caraibiche che avete visto nella vostra vita: acqua turchese, calma, che vi culla sotto il sole tra i luccichii dell’oceano e sabbia dorata, soffice, dove sprofondare mani e piedi. Ecco, ci siete davvero. Le due isole di mangrovie si trovano nel Parque Nacional Marino di Isla Bastimentos, ambiente marino protetto che ospita la tartaruga embricata. Ve ne state nell’acqua, in totale beatitudine, incapaci di credere che state dividendo questa estasi con pochissimi altri visitatori. Ripensate alle spiagge affollate dei litorali italiani e ancora una volta vi sentite davvero fortunati.
Isole San Blas
Ma il meglio deve ancora venire. Dopo esservi ricaricati a Bocas, volate su Panama con un breve volo interno. Lì, una jeep vi aspetta per portarvi in un luogo dove pochi possono dire di essere stati: le Isole San Blas.
In circa due ore siete nuovamente sulla costa atlantica (il coast to coast più veloce al mondo). La strada è dissestata ma il vostro autista è esperto… e poi sapevate prima di partire che nel mondo dei Kuna le comodità occidentali non sono la priorità. I Kuna sono gli indiani di Panama e della Colombia. La maggior parte dei circa cinquantamila Kuna esistenti risiede nella riserva Kuna Yala, le Isole San Blas: 365 isole incontaminate, sparpagliate tra le acque caraibiche dell’Atlantico. Solo cinquanta isole sono abitate e la modernità è ancora ben lontana da questo luogo quasi nascosto. Dopo il tragitto in macchina, vi attende un trasferimento in barca per dormire in un ostello Kuna, cioè una capanna sulla spiaggia su una micro isola, senza elettricità, acqua corrente, cellulare, Internet. Portatevi da casa dell’acqua, al mangiare penseranno gli indigeni. Un ottimo piatto di riso e verdura, una fetta di succosa anguria e siete pronti per vedere il cielo e le stelle scendere fino a sfiorarvi il naso. Che silenzio! La mattina vi desta il rumore dolce delle onde; vi tuffate in acqua appena svegli. Siete in meno di dieci sulla piccola isola e giocate a fare Robinson Crusoe.
Tempo di tornare
Ormai è tempo di tornare a casa. Il volo per l’Italia è già prenotato, purtroppo. Mettete ordine tra i pensieri, cercando di fissare nella memoria le sensazioni provate durante questo viaggio. Quando tornerete alla routine e vi chiederanno cosa ha di speciale Panama, a parte i noti Panama Papers e il Canale, voi farete i vaghi: “Mah, niente di che”. Perché saprete che il paradiso è tale se non è invaso da orde di turisti e che avere un piccolo segreto renderà i vostri futuri viaggi a Panama ancora più belli.
Dove mangiare
Panama City
- Dodó Bon Pan Café, Plaza de Francia, Casco Antiguo. Un caffè delizioso, nel cuore di Casco Antiguo, dove gustare un cremoso risotto di quinoa o fare merenda con torta di banane e cioccolato, accompagnata da una tazza di cioccolata preparata con latte di mandorle. Meraviglioso.
- Loving Hut, Calle Manuel Espinosa Batista Edificio Cali. Parte di una catena internazionale vegan, offre un’ampia scelta di piatti 100% vegetali. Provate l’alternativa vegana ai gamberi in accoppiata con i famosi patacones, medaglioni di platano fritto, schiacciato e poi fritto di nuovo. Sono meglio delle patatine! Il burger è eccezionale, ma non mancano decine di piatti più sani a base di verdure, riso e tofu.
Boquete
- JuiceMí Panama, Calle 5a Sur, Bajo Boquete. Piatti vegan in stile messicano, sani e nutrienti, proprio in centro a Boquete.
Bocas del Toro
- Leaf Eaters Cafe, Isla Carenero, Bocas Del Toro. Prendete un taxi boat da Isla Colón a Isla Carenero (un minuto) e rilassatevi nel ristorante-bungalow sull’acqua, circondati dall’azzurro dei Caraibi. Il burger di quinoa e pomodori arrostiti è un viaggio per i sensi e le insalate dei concerti di sapori. Vorrete trasferirvici.
Dove dormire
Se volete rendere il vostro viaggio ancora più unico, cercate tra i tanti Airbnb. Potreste affittare un’intera villa nella giungla per una notte a Boquete per una cifra ridicola o dormire in una casa sull’albero a Bocas del Toro. A Panama vi consiglio il lusso a buon mercato di un appartamento moderno con vista sull’Oceano Pacifico. La sera potrete restare sul terrazzo a contare i mercantili che aspettano di entrare nel Canale, sorseggiando un cocktail esotico.
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