di Rita Spàngaro
Artrosi, roba da vecchi?
A quanto pare no. I dati dell’Associazione Na-zionale Malati Reumatici (ANMAR), ci dicono che non solo in Italia sono in sei milioni a soffrire di patologie reumatiche ma che circa l’80% della popolazione presenta segni di artrosi nelle radiografie, accusando i primi campanelli d’allarme già a quarant’anni. Ad aggravare il quadro si aggiunge il fatto che a essere interessati sono soggetti sempre più giovani, talora con forme così severe da richiedere un impianto di protesi già a venticinque anni.
Che cosa sta succedendo, dunque?
“Dolore e artrosi hanno origine dal mancato utilizzo del nostro corpo, cui si aggiunge l’aggravante di un’alimentazione inadeguata” mettono subito in chiaro Roland Liebscher-Bracht e Petra Bracht, fondatori di una innovativa terapia antiartrosi naturale e autori del libro L’artrosi è una bugia (Macro Edizioni, 2019). “Con l’inattività il nostro metabolismo cala drasticamente:le cellule delle cartilagini hanno un accesso molto limitato alle sostanze nutritive e le scorie si accumulano. Inoltre i muscoli e la fascia connettivale perdono la loro elasticità dandoci la sensazione di avere addosso una maglia infeltrita”. Se l’alimentazione consigliata è fatta di cibi antinfiammatori freschi e vegetali, che escludono anche lo zucchero e il sale, secondo gli esperti il movimento deve essere costante e a trecentosessanta gradi.
Muoversi a sufficienza, si ma quanto?
Perché anche chi crede di muoversi a sufficienza lo fa quasi sempre allo stesso modo, utilizzando solo il 5-10% dei possibili angoli articolari, con la conseguenza che alcune parti della superficie delle cartilagini non sono mai sollecitate, come quando stiamo fermi. “È importante per ogni individuo raggiungere per le varie articolazioni interessate dalla malattia il massimo del range in modo regolare, cioè che l’articolazione ogni giorno si muova, scorra, fino agli estremi valori possibili” spiega il professor Marco Lanzetta, noto chirurgo della mano,consulente internazionale del Centro Nazionale Artrosi di Monza e autore del libro 99 modi per dire no all’artrosi (Tecniche Nuove, 2019). “Senza
esercizi mirati un’escursione articolare di 90 gradi si riduce prima a 60 e poi a 45 gradi, per poi azzerarsi e causare rigidità completa”. L’unica soluzione è darsi da fare il prima possibile, perché, secondo recenti ricerche, dissolvendo le tensioni muscolari con massaggi mirati, allungando le fasce e utilizzando più angoli articolari possibili si favorisce la rigenerazione della cartilagine, al contrario di quanto ci è stato sempre detto. Quindi se nonna, che ha l’artrosi alla spalla, evita da anni di muovere troppo il braccio per non provare dolore, meglio non prenderla come esempio.
7 esercizi da fare ogni giorno (e da ripetere 5 volte ognuno)
1) Per la cervicale
Seduti su una sedia, con la schiena ben dritta appoggiata allo schienale, abbassare le spalle e distendere il collo verso l’alto il più possibile come se un filo, al centro della testa, ci tirasse verso l’alto, in modo da distanziare
le vertebre e alleggerire le cartilagini. Ruotare poi la testa lentamente verso destra come per guardare dietro alle spalle, ritornare nella posizione frontale e ruotare verso sinistra. Ripartire dalla posizione frontale e inclinare il
capo come per portare l’orecchio destro verso la spalla destra, mantenendo la posizione per qualche secondo. Ripetere poi l’esercizio dall’altro lato.
2) Per la spalla
Gli esercizi per l’articolazione scapolo-omerale sono molto importanti perché devono sopperire a una quasi totale assenza di movimento. Pur essendo la più mobile di tutte le nostre articolazioni, la utilizziamo infatti solo al 2% delle sue possibilità. Per ampliare l’angolo articolare ci si può mettere davanti a una parete con un braccio teso in alto e le gambe una davanti all’altra. Si appoggia poi la mano alla parete mantenendo il braccio in linea con la colonna, si piega la gamba davanti e si spinge la mano sempre più verso l’alto cercando di avvicinare il busto alla parete. Eseguire un allungamento simile lateralmente alla parete, con il braccio teso all’indietro posizionato a 45 gradi rispetto al piano orizzontale, ruotando il busto in senso opposto alla parete.
3) Per il dorso
Per decontrarre le fasce “infeltrite” del torace e cercare così di correggere la cifosi generata da una postura scorretta con probabile artrosi, posizionarsi davanti all’angolo di una stanza, mettere una gamba davanti all’altra e aprire le braccia sollevandole di circa 10 gradi rispetto alla linea orizzontale e appoggiando le mani sulle pareti. Sporgere gradualmente sempre più in avanti verso l’angolo flettendo il ginocchio della gamba anteriore.
4) Per le mani
Secondo Roland Liebscher-Bracht e Petra Bracht oggi più che mai si pone l’emergenza del “pollice da SMS” e delle dita da tastiera. Una continua tensione con minima variazione dell’angolo articolare porta infatti a usura la zona articolare sovraesposta e a carenza di nutrimento, e quindi degenerazione, quelle rimanenti. Iniziare a muovere le mani ogni giorno aprendo e chiudendo le dita per drenare i canali linfatici. Tirare poi con una mano il pollice dell’altra mano verso il basso e scioglierlo facendogli fare alcune rotazioni. Appoggiare infine le mani con le dita distese su una superficie piana e sollevare un dito alla volta mantenendo la posizione per cinque secondi.
5) Per la zona lombare
Per allungare la zona lombare, dell’anca e dell’inguine, sedersi su una sedia e far ricadere il busto e le braccia in avanti più in basso possibile mantenendo la colonna dritta. Tornare in posizione eretta. Agganciare poi i piedi alle gambe della sedia ed eseguire una torsione del busto verso destra fino al limite massimo, aiutandoci con le mani che fanno presa sullo schienale.Eseguire la stessa torsione anche a sinistra.
6) Per le anche
Anche nel caso dell’anca, motivo di logoramento e dolore è il troppo tempo che passiamo seduti, causa di accorciamento di muscoli e fasce. Allo stesso modo, stare in piedi o camminare non porta a grandi escursioni angolari, così l’articolazione finisce con l’essere circondata da fasce accorciate. Per ridare ampiezza al movimento, sdraiarsi a pancia in su a gambe distese. Flettere verso il busto una gamba e, accompagnando il movimento con le mani sotto la coscia, eseguire ampie circonduzioni da destra a sinistra e da sinistra a destra. Alternare le gambe.
7) Per le ginocchia
Nel ginocchio è importante disattivare le tensioni eccessive derivanti dalle troppe ore trascorse seduti o in piedi. Dalla posizione eretta piegare una gamba all’indietro e sollevare un piede. Con la mano schiacciare dolcemente il piede contro la coscia. Alternare le due gambe appoggiando sempre la mano libera a un sostegno. Poi da seduti, con le gambe penzoloni, sollevare una gamba in orizzontale con la coscia ben aderente alla seduta e mantenere la posizione per qualche secondo. Alternare le gambe.
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