di Rita Spàngaro
Se ai tempi dell’università vi divertivate a definire “santone” quel compagno di filosofia che meditava nel cortile interno dell’ateneo, telefonategli subito per scusarvi. Poi mettetevi a occhi chiusi e gambe incrociate e cercate di recuperare il tempo perduto.
Quali benefici? Dal corpo…
Lungi dall’essere prerogativa di monaci o esaltati, infatti, la meditazione, anche se breve, produce con il tempo centinaia di benefici che neppure immaginiamo: dal semplice relax del corpo fisico al potenziamento del sistema immunitario, dal controllo del dolore e degli stati infiammatori a una migliore qualità del sonno, da un innalzamento del tono dell’umore alla gestione dell’ansia. Previene e aiuta a curare patologie vere e proprie come ipertensione, infarto e ictus.
…alla mente
Ma è anche uno strumento prezioso per la vita di tutti i giorni poiché regala più memoria, lucidità mentale e creatività. La sua azione si estende perfino ai telomeri del DNA, che con una pratica costante possono ripararsi favorendo longevità e ringiovanimento cellulare. I primi risultati erano stati già evidenziati quarant’anni fa da Herbert Benson, biologo, medico e fondatore del Mind Body Medical Institute di Harvard, ma a confermarlo sono ormai 8638 studi scientifici, pubblicati a oggi su PubMed sotto la voce mindfulness o meditazione. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le linee guida dettate recentemente per prendersi cura della propria salute, indica la meditazione come un’abitudine fondamentale da introdurre nella propria vita. In realtà molti sembrano averlo già recepito da tempo. Tanto è vero che, secondo i Centers for Disease Control and Prevention della sanità pubblica degli Stati Uniti, la meditazione è la pratica di cura alternativa in più rapida crescita in America, con un numero di praticanti triplicati tra il 2012 e il 2017.
Mini meditazioni: un appuntamento fisso
Per essere up to date, quindi, stacchiamo la spina e iniziamo a respirare. Non serve avere ore a disposizione: per ottenere benefici bastano anche mini meditazioni da cinque-dieci minuti. Anzi, si può partire perfino con sessioni da due minuti e poi gradualmente aumentare. L’importante è che diventi un appuntamento fisso delle nostre giornate. Senza scuse.
1) Chi
Da soli o in compagnia di qualcun altro che voglia meditare.
2) Dove
In un posto tranquillo, ma, se riusciamo a estraniarci, ovunque: al parco, sul tram, in coda dal medico, dal parrucchiere o nella vasca da bagno.
3) Come
In una posizione comoda e rilassata, ma con la spina dorsale e il capo ben eretti. Chiudiamo gli occhi e portiamo inizialmente l’attenzione al respiro, che deve farsi lento e profondo, meglio se addominale, e alle sensazioni che provoca l’aria che entra ed esce dalle nostre narici. Immaginiamo di inspirare energia positiva e pace e di espirare preoccupazioni e stress. Spostiamo poi l’attenzione su noi stessi prendendo consapevolezza della nostra presenza qui e ora nel miracolo della vita, nell’atto di respirare. Infine, prima di riaprire gli occhi, rimaniamo semplicemente in uno stato di silenzio mentale, profondamente rigenerante. Se i pensieri ci inseguono, prendiamone atto e lasciamoli andare, senza assecondarli.
4) Quando
Almeno una o due volte al giorno, meglio se alla mattina e/o alla sera, possibilmente sempre alla stessa ora per consolidare l’abitudine.
5) Perché
Per allungare la zona lombare, dell’anca e dell’inguine, sedersi su una sedia e far ricadere il busto e le braccia in avanti più in basso possibile mantenendo la colonna dritta. Tornare in posizione eretta. Agganciare poi i piedi alle gambe della sedia ed eseguire una torsione del busto verso destra fino al limite massimo, aiutandoci con le mani che fanno presa sullo schienale. Eseguire la stessa torsione anche a sinistra.
Un aiuto in più:
Sukey ed Elizabeth Novogratz, Basta poco. Se pensi che meditare non faccia per te, ti sbagli di grosso!, Macro Edizioni 2018
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