la terra del sorriso e della buona accoglienza.”
di Redazione
Thai significa “libero” ed, infatti, capitale esclusa, questo paese, delle dimensioni della Spagna, noto anche come Siam, sembra ancora resistere alle moderne gabbie culturali che, sempre più anche in oriente, a causa dei processi di globalizzazione, imprigionano l’uomo contemporaneo occidentale.
Se, da una parte, è ben noto, la purezza e la natura di questo paese attiri mostri occidentali per la prostituzione minorile e, in generale, per la povertà e un grande abbassamento del valore della vita, come se il denaro, e la mancanza d’esso, rendesse lecita la violenza, dall’altra parte la Thailandia rimane uno dei paradisi meno contaminati dalla nostra cultura consumistica.
A noi stanno a cuore le tradizioni locali e gli usi e i costumi originari e sani di ogni popolo e per questo andiamo brevemente a conoscere qualche curiosità sulla buonissima cucina di questo popolo!
La tradizione culinaria si basa principalmente su forti componenti aromatiche ed il suo segreto è creare in ogni pasto un bilanciamento fra i quattro sapori fondamentali: dolce, amaro, salato e aspro.
Mangiare da soli, secondo la tradizione, porta sfortuna così ognuno ordina un piatto e, con le mani, lo divide con tutti gli altri, altrimenti una portata unica sta al centro tavola e tutti se ne servono.
Non solo per noi l’occhio vuole la sua parte, anche i thailandesi preparano i loro piatti a regola d’arte perché è giusto che essi siano invitanti e belli anche alla vista.
Se per gli amanti del dolce la cucina thailandese risulterebbe poco interessante, coloro che amano il piccante non possono che rimanerne folgorati: il peperoncino è presente in molte sue varietà ed è spesso accompagnato da una bevuta di latte di cocco, e non di acqua, che, come ci ammoniscono i cuochi thai, ne aumenterebbe la piccantezza per le nostre papille.
Nel nono mese del calendario lunare cinese viene festeggiata la “Tetsakaan gin jay”: dieci giorni di dieta vegana purificante da accompagnare agli otto precetti di autoconsapevolezza tradizionali: nasce dalla religione taoista che vede i nove dei influenzare i cinque elementi del corpo. Il desiderio dei credenti è quello di essere impossessati dagli dei perché riescano a sopportare atti di autolesionismo simbolo della loro fede e forza. Ma la cosa più interessante per noi, benché meno caratteristica, è lo scopo di ridurre il numero di animali che verrebbero uccisi a scopo alimentare, e la manifestata volontà crescente di piantare i semi della bontà nel proprio cuore per la salute e la longevità. Interessante il fatto che vengano anche esclusi aglio e cipolla perché considerate verdure troppo forti dal gusto esageratamente pungente.

Il migliori ristoranti vegan a Bangkok?
TripAdvisor ci suggerisce:
Bonita Cafè and Social Club
56/3 Pan Street, Silom | 100m from Myanmar Embassy, Bangkok, Thailandia
Mango Vegetarian & Vegan Restaurant and Arts Gallery
13 Tanao RD Taladyod Phanakorn | Bang Lamphu Traffic Circle, Bangkok 10200, Thailandia
Noi non ci siamo ancora stati, non rimane che provare per credere!