Il WWF ha commissionato il report Halve Humanity’s Footprint on Nature to Safeguard our Future (Dimezzare l’impronta ecologica dell’umanità sulla natura per salvaguardare il nostro futuro) per comprendere come le politiche a favore della natura possano eventualmente creare posti di lavoro, in vista del cruciale appuntamento per la salute ambientale di lunedì 23 agosto, quando iniziano i negoziati Nazioni Unite sulla Biodiversità.
Il risultato, oltre ad essere positivo, è anche molto promettente visto che sarebbero ben 39milioni i nuovi posti di lavoro che i governi potrebbero creare nel momento in cui i 500 miliardi di dollari, solitamente spesi ogni anno in sussidi dannosi, venissero dirottati verso un impiego positivo per la natura.
Report WWF, le dichiarazioni del direttore Lambertini
Marco Lambertini, direttore generale del WWF International, commenta: “Agire per evitare il collasso degli ecosistemi e l’aggravarsi della crisi climatica è l’imperativo dei nostri tempi, ma i governi spendono almeno 500 miliardi di dollari l’anno in sussidi per attività come l’agricoltura insostenibile o la pesca eccessiva che danneggiano la natura, con conseguenze disastrose per la società, l’economia e il nostro stesso benessere”.
“Non solo – continua – riorientare questa spesa verso pratiche sostenibili aiuterebbe a ridurre l’impatto sulla biodiversità, ma ci aiuterebbe anche a passare a un’economia nature-positive, positiva per la natura e a cambiare i nostri attuali modelli di produzione e consumo assolutamente insostenibili. Reindirizzando queste risorse – e il mondo con la sua risposta alla crisi da COVID-19 ha mostrato che sono possibili significativi cambiamenti finanziari – potremmo innescare, inoltre, un circolo virtuoso in grado di produrre 10.000 miliardi di dollari di valore annuale e 400 milioni di posti di lavoro dedicati a una nuova economia nature positive“.
Il precedente
Già uno studio del World Economic Forum nel 2020, il Future of Nature and Business Report, aveva evidenziato che soluzioni “nature positive” potrebbero creare 395 milioni di posti di lavoro entro il 2030 e 10.100 miliardi di dollari in opportunità commerciali.
L’allarme del WWF
I colloqui di lunedì 23 agosto si svolgono nell’ambito della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD) ed è previsto che il piano finale venga adottato a ottobre 2021 alla 15a Conferenza delle Parti della CBD a Kunming, in Cina.
Si prevede che la fine dei negoziati e l’adozione degli accordi sia rimandata a quando saranno possibili le riunioni in presenza, auspicabilmente entro il 2022.
La necessità di raggiungere un accordo per fermare e invertire la perdita di natura entro il 2030 non è mai stata così urgente, ma il WWF è preoccupato che il mondo non stia riuscendo a rispondere adeguatamente alla crisi dei sistemi naturali, pregiudicando anche la nostra capacità di affrontare l’emergenza climatica e mettendo in pericolo le risorse da cui tutti dipendiamo, nonché la nostra stessa sopravvivenza.
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